«Nelle immagini che la ritraggono da giovane o in compagnia di Felice Casorati o impegnata nel

ritratto delle sue amiche, la giovane Alice compare sempre in presenza della sua tavolozza, intenta a

contemplarla, alla ricerca di quelle risposte che può trovare solo nella pittura. Non uso casualmente il

termine “contemplazione” (cum templum, “con lo spazio del cielo”). Riconosco in queste immagini il

suo tempio come lo spazio della pittura, per sineddoche, la sua tavolozza. Nelle foto della pittrice

matura, la tavolozza è sempre presente ma questa volta lo sguardo contemplativo è rivolto a chi

la foto la guarda. Lo spazio del tempio ora è uno spazio molto più ampio della tavolozza,

è uno sguardo umanistico. Ed è con questo spirito che Studio Psacaropulo apre al pubblico la casa

di Alice, offrendo ai visitatori un tempio in cui vivere un tempo contemplativo».


Enea Chersicola